RETE ECOLOGICA VALLE D'AOSTA

20 December 2021

Il quotidiano La Stampa, sabato 11 dicembre 2021, ha pubblicato un articolo dedicato alla nuova Rete ecologica della Valle d'Aosta, che si sta realizzando nell'ambito del progetto di ccoperazione territoriale Interreg Alcotra 2014/2021 BIODIV'CONNECT.


TESTO ARTICOLO:


Il progetto si propone di proteggere gli ecosistemi
Una rete ecologica per la Valle
“Così tracceremo la biodiversità
ll disegno della nuova rete ecologica della Valle d’Aosta ha preso il via di recente sotto la guida di Giuseppe Bogliani, già docente di Zoologia all’Università di Pavia. L’iniziativa rientra nel progetto di cooperazione territoriale Interreg Alcotra 2014/2021 “Biodiv’connect”, che si propone di proteggere le specie e gli ecosistemi attraverso una connettività ecologica transalpina dinamica e innovativa. Il progetto mira a prefigurare una strategia comune di conservazione, di ripristino di connessioni ecologiche transalpine come ambito transfrontaliero futuro di interventi, per proteggere e valorizzare la biodiversità e gli ecosistemi attraverso piccole e grandi azioni diversificate a seconda del territorio come la neutralizzazione delle linee elettriche ad alta tensione o fare il punto sullo stato delle conoscenze sulla continuità ecologica e sulle modalità della loro integrazione nelle politiche pubbliche. «In questo contesto – spiega Santa Tutino, dirigente dell’assessorato Ambiente, Trasporti e mobilità sostenibile – la costruzione della rete ecologica dovrebbe aiutarci a tracciare un quadro della biodiversità della regione e delle aree a maggior vocazione per i vari gruppi animali e specie vegetali, comprese le aree naturali protette, che tenga conto degli effetti dei cambiamenti climatici». L’intento è di creare o valorizzare i collegamenti tra queste aree perché più le aree sono isolate più diventano fragili e maggiore è il rischio di estinzione per le specie con conseguente perdita della biodiversità. «Grazie agli studi e all’esperienza di specialisti che da anni studiano il territorio – dice Tutino – si valuterà come unirle tenendo conto delle barriere naturali oggettive anche mediante interventi minimali». Divisi in gruppi in base alla loro formazione, gli esperti stanno lavorando su flora e fauna, vegetazione, inver  invertebrati, cenosi acquatiche e pesci, anfibi e rettili, uccelli, mammiferi e servizi ecosistemici. Inoltre, la rete ecologica diventerà anche un importante strumento di pianificazione territoriale al servizio dei Comuni e di chi si occupa di pianificazione. «Nella nostra regione abbiamo un piano territoriale paesistico che ha già delle carte vocazionali che prendono in considerazione anche valenze naturali, abbiamo le aree protette ma la lettura dell’intero territorio regionale che può fornire la rete ecologica finora non è mai stata fatta e sarà una lettura basata su un approccio metodologico integrato con una condivisione con il territorio e con i soggetti che si occupano di ambiente e pianificazione. L’idea è di far capire che la biodiversità è un valore e la costruzione di una rete ecologica può essere un importante strumento di conoscenza del territorio ma anche un’azione concreta di contrasto agli effetti del cambiamento climatico sull’ambiente naturale, attraverso il coinvolgimento ampio dei cittadini che possano acquisire consapevolezza del valore dell’ambiente naturale». Oltre alla Valle, il progetto “Biodiv’connect” coinvolge anche le Alpi dell’Alta Provenza, Auvergnes Rhône-Alpes, Cuneo, Alta Savoia e Imperia con un budget complessivo di circa 1,8 milioni di euro di cui 311 mila dedicati alla Valle d’Aosta. —